I dossi artificiali, conosciuti anche come dissuasori di velocità o rialzi, rappresentano un elemento chiave della sicurezza stradale. Pur suscitando reazioni contrastanti tra gli automobilisti, la loro funzione è fondamentale: far decelerare i veicoli in zone critiche. La comprensione delle norme che li regolamentano può essere complicata e soprattutto densa di controversie, fatto che emerge soprattutto quando andiamo a vedere quanta giurisprudenza c’è sul merito e quanti interrogativi si pongono ancora oggi online e sui social.
DOSSI ARTIFICIALI: COSA SONO E A CHE SERVONO
I dossi artificiali sono strumenti efficaci per moderare la velocità, soprattutto nelle aree urbane affollate o in prossimità di intersezioni o attraversamenti pedonali. Installati in modo strategico, contribuiscono a creare un ambiente di guida più sicuro, incitando alla prudenza.
Un dosso stradale, infatti, porta gli automobilisti a rallentare per evitare sobbalzi e altri eventuali problemi più gravi durante il suo attraversamento.
Il dosso stradale ha una storia piuttosto lunga, ma la sua effettiva realizzazione avvenne solo dopo la produzione di auto capaci di sostenere determinate velocità. Di un prototipo se ne parla comunque già nel 1906, più precisamente sul New York Times: si tratta di un progetto che prevede un “piano di rallentamento delle auto”, con rialzi di circa 5 pollici, equivalenti a 12,7 centimetri, che avrebbe avuto luogo a Chatham, nel New Jersey.
COSA DICE IL CODICE DELLA STRADA
La presenza e l’utilizzo dei dossi artificiali sulle strade italiane è regolamentata principalmente da due articoli del Codice della Strada e del suo regolamento di attuazione: l’articolo 42 e l’articolo 179.
Articolo 42 del Codice della Strada
Secondo l’articolo 42, i dossi artificiali vengono classificati come segnali complementari utilizzati per sottolineare le caratteristiche del tracciato stradale o la presenza di ostacoli. Servono inoltre a rallentare i veicoli o impedire la sosta in determinate aree.
Il regolamento va a stabilire forme, dimensioni, colori e simboli di questi segnali, nonché le loro caratteristiche costruttive e le modalità di impiego e installazione.
Articolo 179 del Regolamento di Attuazione del Codice della Strada
L’articolo 179 del Regolamento di Attuazione del Codice della Strada fornisce indicazioni più dettagliate sull’installazione di sistemi di rallentamento della velocità. Può essere ottenuto un effetto ottico, acustico o vibratorio attraverso un adeguato segnalamento orizzontale o un trattamento specifico della superficie stradale.
Andremo a specificare meglio queste norme a breve, in un paragrafo dedicato.
INSTALLAZIONE DEI DOSSI ARTIFICIALI: QUALI CRITERI BISOGNA RISPETTARE
L’installazione di dossi artificiali deve seguire delle precise linee guida:
- Possono essere posizionati su strade con un limite di velocità di 50 km/h o meno;
- Devono essere evidenziati con segni paralleli gialli e neri alla direzione di marcia, visibili sia di giorno che di notte;
- Devono essere presegnalati per avvisare gli automobilisti in anticipo;
- Non possono essere collocati lungo percorsi preferenziali utilizzati dai mezzi di soccorso.
DOSSI ARTIFICIALI: LE TIPOLOGIE DEI DISSUASORI DI VELOCITÀ SECONDO IL CODICE DELLA STRADA
I dossi artificiali sono chiamati anche con altri nomi: i sinonimi più frequenti con i quali vengono denominati sono i dissuasori di velocità, ma anche bande sonore, cuscini di velocità e speed table, che si riferisce a un tipo particolare di dosso. Il Codice della Strada e un decreto specifico del 2011 delineano le regole per l’utilizzo e la rimozione di questi strumenti.
Più precisamente, i dossi artificiali sono mezzi cilindri in asfalto, cemento o gomma, posizionati perpendicolarmente alla direzione di marcia. Essi inducono una moderazione della velocità grazie alla loro struttura verticale. I loro riflettori catadiottrici li rendono facilmente visibili sia di giorno che di notte. Questi dossi possono essere installati in serie e, come abbiamo anticipato, sono necessariamente presegnalati per avvertire gli automobilisti dell’imminente ostacolo.
Un’alternativa ai dossi artificiali: la Speed Table
Una speed table è essenzialmente un dosso allargato o una piccola collinetta estesa. Essa può anche includere le strisce pedonali per rendere gli attraversamenti più sicuri. Questo metodo di rallentamento viene spesso utilizzato in prossimità di accessi pedonali a metropolitane, scuole, ospedali e centri commerciali.
Le speed tables sono generalmente illuminate da un’insegna pedonale con una luce diretta verso il basso.
I cuscini di velocità: rallentatori di formato ridotto
I cuscini di velocità sono porzioni rialzate della strada con la sommità piatta che coprono solo una parte della carreggiata. Questi possono essere utilizzati singolarmente o in coppie per segnare un determinato tratto di strada, ad esempio di fronte a una scuola o un ospedale.
Le bande sonore: i rallentatori di velocità con il rumore
Le bande sonore sono strisce rialzate e smussate che, quando un veicolo vi passa sopra, emettono un rumore caratteristico. Sono spesso utilizzate in prossimità dell’accesso e dell’uscita delle autostrade, in luoghi dove è necessaria una forte decelerazione, sui bordi delle curve in aree rurali o nei parcheggi dei centri commerciali.
DISSUASORI DI VELOCITÀ: TIPOLOGIE DIVERSE
Riepilogando, i dissuasori di velocità si distinguono in tre categorie principali, ovvero:
- Ottici: sono caratterizzati da almeno quattro strisce bianche rifrangenti con larghezza e distanziamento variabili;
- Acustici: si basano sull’irruvidimento della superficie stradale, ottenuto con la scarificazione, l’incisione o l’applicazione di materiali in rilievo;
- A effetto vibratorio: utilizzabili solo su strade con limiti di velocità inferiore o uguale a 50 km/h, sono costituiti da elementi in rilievo o ondulazioni del manto stradale.
Le dimensioni di questi dissuasori variano in base al limite di velocità della strada e sono fissati saldamente alla pavimentazione per evitare spostamenti o distacchi.
La superficie superiore dei rallentatori, sia prefabbricati che strutturali, deve essere antisdrucciolevole. Infine, l’installazione di questi strumenti è sempre subordinata a un’ordinanza dell’ente proprietario della strada, che ne determina il tipo e l’ubicazione.
REQUISITI E CARATTERISTICHE DEI DOSSI ARTIFICIALI
I dossi artificiali, secondo le norme vigenti, devono soddisfare specifici requisiti. Tra questi vi sono dimensioni, materiale di costruzione e metodo di fissaggio al manto stradale. Questi requisiti cambiano in base al limite di velocità della strada su cui sono installati.
Per esempio, i dossi posizionati su strade con limiti di velocità pari o inferiori a 50 km/h devono avere una larghezza non inferiore a 60 cm e un’altezza non superiore a 3 cm. Inoltre, devono essere realizzati in elementi modulari di gomma o materiale plastico.
Invece, i dossi posizionati su strade con limiti di velocità pari o inferiori a 40 km/h devono avere una larghezza non inferiore a 90 cm e un’altezza non superiore a 5 cm. Come nel caso precedente, devono essere realizzati in elementi modulari di gomma o materiale plastico.
Per i dossi posizionati su strade con limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h, la larghezza non deve essere inferiore a 120 cm e l’altezza non superiore a 7 cm. Questo tipo di dossi può essere realizzato anche in conglomerato.
Tabella riepilogativa
STRADA CON LIMITE DI VELOCITÀ | LARGHEZZA | ALTEZZA | MATERIALE DI COSTRUZIONE |
=/< 50 km/h | < 60 cm | < 3 cm | Elementi modulari di gomma o materiale plastico |
=/< 40 km/h | < 90 cm | < 5 cm | Elementi modulari di gomma o materiale plastico |
=/< 30 km/h | < 120 cm | < 7 cm | Elementi modulari di gomma, materiale plastico o conglomerato |
POSIZIONAMENTO E INSTALLAZIONE DEI DISSUASORI DI VELOCITÀ
L’area su cui si installano i dossi deve essere predisposta con misure idonee per l’allontanamento delle acque. Quando i dossi sono installati in serie, la distanza tra un dosso e l’altro deve variare da un minimo di 20 metri a un massimo di 100 metri, in base alla sezione della strada su cui sono installati.
I dossi prefabbricati devono essere solidamente ancorati al manto stradale per evitare spostamenti o distacchi. Allo stesso tempo, devono essere facilmente rimovibili. Come abbiamo già accennato, la superficie superiore dei dossi, sia quelli prefabbricati che quelli realizzati in loco, deve essere antisdrucciolevole.
Prima di essere installati, i dispositivi rallentatori di velocità prefabbricati devono essere approvati dal Ministero delle Infrastrutture. Una volta approvati, sono installati nei tratti di strada interessati, in conformità con l’ordinanza dell’ente proprietario della strada che ne determina il tipo e l’ubicazione.
DOVE SONO VIETATI I DOSSI ARTIFICIALI
I dossi artificiali possono essere installati solo su strade residenziali, parchi pubblici e privati, e residence. Inoltre, devono essere correttamente presegnalati.
L’uso di dossi artificiali è vietato sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento. Questo include le grandi arterie di scorrimento e i viali principali delle città, che devono rimanere liberi per consentire un passaggio veloce e sicuro ai veicoli di soccorso in caso di emergenza.
LE RESPONSABILITÀ DEGLI ENTI PROPRIETARI DELLE STRADE
La direttiva ministeriale del 24 ottobre 2000 stabilisce che gli enti proprietari delle strade hanno la responsabilità di garantire che i dossi artificiali non costituiscano un pericolo per la circolazione. Questo significa che devono garantire la corretta installazione e manutenzione dei dossi, e che potrebbero essere ritenuti responsabili sia civilmente che penalmente in caso di incidenti causati da una collocazione inappropriata dei dossi.
IL RISARCIMENTO DEI DANNI CAUSATI DAI DOSSI ARTIFICIALI
Se un dosso artificiale causa danni a un veicolo e il conducente rispettava i limiti di velocità in vigore, il conducente ha il diritto di richiedere un risarcimento al Comune per i danni subiti. Infatti, una sentenza del Tribunale di Milano del 2014 ha stabilito che un Comune può essere ritenuto responsabile del danno causato da cosa in custodia, in base all’articolo 2051 del Codice Civile, se un dosso artificiale causa danni a un veicolo.
Il processo inizia con un contatto diretto con l’ente responsabile. Nel caso in cui il conducente decida di avviare un’azione legale, è importante raccogliere tutte le prove disponibili che dimostrino la responsabilità dell’ente gestore. Queste possono includere fotografie del dosso artificiale, testimonianze di eventuali testimoni, ricevute o preventivi di riparazione del danno causato al veicolo, e così via.
DOSSI ARTIFICIALI: CONTROVERSIE
In Italia, la circolare n. 3698/2001 del Ministero dei Lavori Pubblici ha fornito una definizione di aree stradali rialzate o attraversamenti pedonali rialzati. Queste aree sono considerate diverse dai dossi artificiali e non sono soggette alle stesse restrizioni. Tuttavia, è importante notare che questi attraversamenti possono essere pericolosi per le biciclette, le motociclette e le automobili con un’altezza ridotta dal suolo. Già qui, però, sta una controversia, perché in realtà queste aree vanno a creare artificialmente un andamento longitudinale convesso della carreggiata, mutandone il profilo verticale. Quindi, pone più di qualche interrogativo l’assenza di una regolamentazione per queste aree, che risultano similari ai dossi, a discapito ovviamente di chi, con biciclette o auto, attraversa queste zone.
Va poi detto che, nonostante la loro utilità in termini di sicurezza stradale, l’uso dei dossi artificiali non è esente da critiche. In alcuni casi, le amministrazioni locali possono esagerare nella loro installazione, causando disagi agli automobilisti. Inoltre, la combinazione di dossi artificiali con attraversamenti pedonali può dare vita a strutture ibride che sfidano i limiti della legalità.